La cipolla di Certaldo è così importante per il territorio da essere elevata ed inserita nello stemma della città.
Nello Stemma certaldese c’è il motto.
“Per natura son forte e dolce ancora
e piaccio a chi sta e a chi lavora”
E vero che Certaldo è ben nota per il Boccaccio, ma proprio lui ha assunto capacità da promoter per questo prodotto locale.
I primi ricordi di questa cipolla si datano intorno al 1100 sotto i Conti Alberti “padroni” dei luoghi e che facevano dell’attività agricola sul territorio la vera ricchezza.
La cipolla di Certaldo Esiste in due versioni: invernale ed estiva.
La Verdina è quella invernale. E’ rossa e ha un aspetto schiacciato alle estremità, il sapore è deciso e pungente.
La Statina è la versione estiva della cipolla di Certaldo. Ha una forma tondeggiante e un colore che tende al violaceo, inoltre ha un sapore più delicato e si addice alle insalate e comunque per l’uso a crudo.
Le nonne ancora consapevoli dell’importanza della cultura tradizionale e gastronomica di questa meravigliosa regione, sapevano usare la cipolla in mille modi diversi dall’antipasto al dessert.
La “CARABACCIA” è la madre del piatto nazionale francese: la SOUP D’OIGNON!
In Francia però non ci è arrivata da sola…. Caterina dei Medici, sposa del re di Francia, con i suoi cuochi trasformò la cucina francese (!)
LA CARABACCIA
Leonardo che era vegetariano sembra che apprezzasse in modoparticolare la carabaccia.
In tutto il mediterraneo sono diffuse comunque le zuppe di cipolle in vari modi.
La Carabaccia pare che abbia preso il nome dal greco “karabos” che sta a significare barca a forma di guscio. Dall’idea del guscio si è passati alla zuppiera e ovviamente alla zuppa.
La carabaccia viene descritta anche da Cristoforo Colombo parlando di “Carabazda", zuppa in cui, oltre alle cipolle, vengono aggiunte mandorle pelate e pestate nel mortaio con aceto cannella e un po’ di zucchero.
Per la Carabaccia, conosciuta da Caterina dei Medici, si tagliano delle cipolle a fettine sottili e si mettono in un recipiente di terra cotta con dell’olio d’oliva. Si rosola e poi lentamente, con un poca acqua, si cuoce per mezz’ora coperte.
Dopo la mezz’ora si aggiunge sale, pepe e brodo e si continua la cottura senza coperchio per ancora 30 minuti.
Intinto si preparano delle fette di pane tostato nei piatti fondi e si ricoprono con la zuppa a cottura ultimata. E’ da “informaggiare” abbondantemente e prima di mangiarla si aspetta qualche minuto affinché formaggio e zuppa si “sposino”:
Buon appetito!
Nessun commento:
Posta un commento