Il Capitano Grazie-Scusi
era un ometto gentile e mansueto che allungava la mano per ricevere un po’ di
elemosina.
Diceva di avere un passato
come capitano di una paranza armata a vela di un tempo indefinito e racchiuso
nel passato.
Era abitudine chiedergli
che vento faceva.
Quando era scirocco,
rispondeva “Vento al Ghibbe”, assonanza con Ghibli, quando era libeccio diceva
“Vento alle Bocche” riferendosi a quelle di Bonifacio. Il maestrale era il
“Vento alle Gamaie”!, né più né meno che proveniente dal Calambrone.
Nomi di fantasia, ma non
tanto. Chissà perché li definiva così i venti predominanti a Livorno?
storia che mi ha raccontato Orazio Pettinelli con il quale ho collaborato, e che ho pubblicato sull'Almanacco Livornese del 2006
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