mercoledì 6 giugno 2012

LA LEGGENDA DEL GALLO NERO


C'erauna volta…
Quando le Repubbliche di Firenze e di Siena si combattevano nel lontano Medio Evo, sul territorio che le separava, c’erano sempre dispute.
Si prese la decisione di definire i confini con un metodo piuttosto originale.
All’alba due cavalieri sarebbero partiti, uno da Firenze, l’altro da Siena e il momento di partenza l’avrebbe deciso il canto del gallo e il loro incontro avrebbe determinato i confini e la proprietà del Chianti.
I senesi scelsero un gallo bianco, i fiorentini preferirono un gallo nero.
Il gallo nero dei fiorentini fu tenuto al buio per diversi giorni e fu alimentato con pochissimo cibo.
Il giorno “ics”, appena rimesso in libertà, il gallo cominciò a “cantare” (forse strillava?) a tutto volume anche se l’alba era ancora lontana.
Il cavaliere fiorentino ebbe la possibilità di partire in tempi anticipati rispetto a quello senese.
Il cavaliere senese, invece, partì con il canto “regolare” del gallo bianco ed incontrò il cavaliere fiorentino a solo 12 chilometri da Siena, a Fonterutoli.
Il luogo d’incontro definì, quindi, l’area del Chianti che passò sotto l’egida di Firenze e il Gallo Nero fu rappresentato come simbolo del territorio e della Lega del Chianti.
La lega aveva compiti amministrativi e di difesa del territorio
Una D.O.P. ante litteram?
Quando alla metà del sedicesimo secolo il, Vasari fu chiamato a ristrutturare Palazzo Vecchio, istoriò, nel Salone del Cinquecento, il gallo nero, proprio per il suo significato politico.

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