A Piacenza nel 1908 venne fondata 
l'Istituzione Giuseppe Visconti di Modrone, una scuola/laboratorio dove 
si apprendeva l'arte del ferro battuto e dell'intaglio del legno e che ha permesso la formazione di tanti creatori diventati importanti. 
 Il gallo fu scelto come emblema del ferro battuto 
grazzanese dalla Regina Elena di Savoia che vedendolo esclamò " par che 
canti"....
Il gallo fu scelto come emblema del ferro battuto 
grazzanese dalla Regina Elena di Savoia che vedendolo esclamò " par che 
canti"....
Tra le botteghe artigiane del ferro 
battuto più conosciute c'è quella di Cesare Leonardi, l'ideatore del gallo grazzanese, 
tuttora in produzione.
 Il gallo fu scelto come emblema del ferro battuto 
grazzanese dalla Regina Elena di Savoia che vedendolo esclamò " par che 
canti"....
Il gallo fu scelto come emblema del ferro battuto 
grazzanese dalla Regina Elena di Savoia che vedendolo esclamò " par che 
canti"....
La
 spiegazione dell' ideazione del gallo in ferro battuto viene data 
attraverso un aneddoto: un artigiano, leggendo il Vangelo, 
rimase colpito dal brano in cui l'apostolo Pietro rinnegava Cristo tre 
volte prima che il gallo cantasse e pensò di lavorare nel ferro un piccolo gallo alto cm.33 come gli 
anni di Gesù.
Pare che il duca Visconti invece preferisse una cicogna che, seppur bella,  non ha avuto la medesima fortuna del gallo. Infatti l'ammirazione della regina Elena valse, all'artigiano creatore, il titolo di "fornitore della casa 
Savoia".
Questa e altre botteghe in Grazzano Visconti ancora oggi producono le creazioni nei loro laboratori.
Questa e altre botteghe in Grazzano Visconti ancora oggi producono le creazioni nei loro laboratori.
Fra tutta la produzione degli artigiani del ferro battuto il soggetto 
per antonomasia è diventato il piccolo gallo in posizione 
eretta e fiera. Esso era stato preso a simbolo di queste botteghe 
perchè, a parte la storia della sua ideazione, può dimostrare le 
capacità di questi artigiani che sono ormai diventati degli artisti. 
Alcuni galli sono esposti lungo via Carla Erba, ne siste anche uno sul tetto di una casa nella zona della Cortevecchia.

 
 
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