lunedì 30 luglio 2012

SALAME E E E E E E E

Ebbene sì, sono golosa. 
Sono golosa soprattutto di salame!
Un ipotetico ammiratore se si presentasse a me con un mazzo di fiori non avrebbe chance se ce ne fosse un altro con un cartoccio di salame!
Lo so è assurdo.
Impossibile che ci sia quello con il mazzo di fiori, figurarsi l'altro con il cartoccio di salame!
Oggi sono stata al supermercato e fra le altre cose che ho comprato mi sono lasciata irretire da qualche offerta civetta fra cui c'era una confezione (confezioncina ina di 60 gr.) di salame... milanese.
Ho pensato: voilà un panino!
E poi, in casa, l'ho messo in frigo.


Stasera ci sarà insalata di pollo e patate, fredda. Ma mi sono detta che mi stava bene uno stuzzichino prima. Cosa mangiare? 
Apro il frigo.
Gli occhi mi si ingrandiscono! Uhmmmm il salame!
Mi faccio una specie di aperitivo: bicchiere di vino e salame e un morso di pane. ovviamentoe il bicchiere del vino sarebbe dovuto essere 1/2, e le fettine di salame max 2.
Mi vergogno a dire che il bicchiere è diventato due volte 1/2 e il salame: TUTTO!
Una fettina tira l'altra, un pò di pane e un pò di vino e il pane per compagnia.
Potrei anche non cenare adesso.
Se ci fosse ancora mia zia direbbe che ho la gola "pelosa" che non so cosa significasse, ma comunque per noi in casa avrebbe voluto dire che sono "ghiotta".
Ebben sì. E' vero. Nessuno è perfetto...

domenica 29 luglio 2012

Arri arri cavallino

Arri, arri, cavallino,
mena l'asino al mulino,
il mulino è rovinato,
il mugnaio s'è impiccato, 
s'è impiccato alla catena,
la su' moglie fa la cena;
fa la cena ad un bel mimmi
che si chiama Biribissi:
Biribissi è andato in Francia

con la spada e con la lancia,
e con un cortello in mano,
a ammazzare il capitano,
capitano di Cortona,
dove fa l'erba bona;
l'erba bona 'un fa finocchio,
il cittino ha male a un occhio;
occhio e occhiale,
mena l'asino a rinferrare;
rinferra la rinferratura, 
mena l'asino alle mura;
le mura son del pievano, 
con tre staia di grano;
tre di bigio e tre dirosso,
fuggi pecora ecco l'orso.


Nel leggere questa ed altre filastrocche ormai passate di moda, altre dimenticate proprio, viene da domadarsi come nascessero le idee e le parole così concatenate che spesso hanno un balzo di fantasia non male!

giovedì 26 luglio 2012

Ti ho mangiato per allegria.....

Stasera cena fredda.
Estate, cose golose e fresche.
Mi sono preparata un'insalata di pomodori e nell'affettarli mi sono dovuta fermare perchè c'era un pomodoro che mi sorrideva. Sì, proprio così!
Allora sono andata a prendere la fotocamera e voilà, il pomodoro eccolo qua.


L'ho mangiato per ultimo, ma l'ho mangiato!

martedì 24 luglio 2012

Leonardo da Vinci e l'unità di misura del vino...



Leonardo cresciuto nelle campagne della provincia ebbe per il paesaggio toscano un'ammirazione profonda. Lo stupivano il lavoro del contadino, le curve e la bellezza della natura intorno a lui e grazie a questo suo apprezzamento ebbe a dire:


"Et però credo che molta felicità sia agli uomini che nascono dove si trovano vini buoni"

venerdì 13 luglio 2012

Salsa agresta o aceto ebraico


Questa è un'antichissima preparazione che troviamo già nella Bibbia.
Per la preparazione occorre uva bianca acerba.
Si lava e si asciuga l'uva con cura. Si staccano gli acini, si schiacciano e si spremono passandoli su di un setaccio scartando così le bucce e i semi.
Si raqccoglie il succo ottenuto in un recipiente adatto al fuoco e si fa bollire piano piano. Con la schiumarola si pulisce il succo e si fa cuocere finchè il liquido si sarà addensato per due terzi.
Togliere dal fuoco e lasciar raffreddare. Questo composto si chiama agresto.
Quando è completamente freddo si versa in una bottiglia che dovremo chiudere ben benee conservarla in luogo fresco ed asciutto. Si accompagna con pollame in genere. particolarmente indicato per anatre, i bolliti e gli arrosti e può essere mischiata con altre salse.

mercoledì 11 luglio 2012

Brigidini di Lamporecchio

I brigidini devono il loro nome a Santa Brigida, una nobildonna che aveva preso i voti abbandonando la corte di Svezia e che nell'andare in pellegrinaggio verso Roma si fermò in Toscana.
Quindi il nome della santa è legato prosaicamente a dei docetti, appunto, che in ogni fiera ed ogni mercato sono tutt'ora presenti.
La Santa si era fermata tra Firenze e Pistoia, a Lamporecchio sotto il vescovado di Pisa, dove le suore si dedicavano alla preparaqzione delle ostie per la messa di molte parrocchie del territorio.
In occasione delle feste le suore cominciarono a preparare delle cialde "profane", aggiungendo un pò di miele, qualche uovo e l'aroma dell'anice. Le ostie "dolci" piacquero molto e si chiamarono "Brigidini".
A fine pasto, i brigidini assieme ad un bicchiere di Moscato ( magari un pò di :-) vin santo?), sono una ghiottoneria!





Una donnina piccina picciò


           C'era una volta una donnina
piccina picciò,
che aveva una gallina
piccina piccina picciò,
che fece un ovino
piccino piccino picciò;
allora la donnina
piccina piccina picciò,
si fece una frittatina
piccina piccina picciò,
e la mise sulla finestrina
piccina piccina picciò,
venne una moschina,
piccina piccina picciò,
e così la donnina
piccina piccina picciò,
senza niente restò.

martedì 10 luglio 2012

dal vino che uno beve si riconosce chi è...





Il maestro beve acqua,
la monaca acqua e vino,
la zitella vino e acqua,
la massaia un bicchier di vino,
il dottore due di quello buono,
il contadino tre di quello genuino,
il fattore quattro di quello rubato,
il prete cinque di quello migliore,
il frate sei: come si trova,
il facchino sette di quello battezzato,
il sacrestano otto di quello vecchio,

il becchino nove di quello avanzato.....



salsa spumosa col vino

Ingredienti:
  •  un uovo
  • un quarto di vino bianco secco
  • un cucchiaino di farina
  • un cucchiaino di zuccheroùdue fettine di limone 
  • un pizzico di cannella                                                                                                                                                                                                                                                                                In un tegame si mettono gli ingredienti, si amalgamano bene e si pongono sul fuoco dove si lavorano rapidamente sbattendoli bene con un mestolo di legno fino a quando la crema comincia  a montare. Non deve bollire mai!A questo punto si versa in una scodella continuando a lavorarla con il mestolo per qualche minuto in modo da ottenere una crema omogenea, poi si mette in una salsiera e si può accompagnare a carne o pesce alla griglia.

lunedì 9 luglio 2012

LA DIETA


Doppo che ho rinnegato pasta e pane,
so' dieci giorni che nun calo, eppure
resisto, soffro e seguito le cure...
me pare 'n anno e so' du' settimane.
 
Nemmanco dormo più, le notti sane,
pe' damme er conciabbocca a le torture,
le passo a immagina' le svojature
co' la lingua de fòra come un cane.
 
Ma vale poi la pena de soffrì
lontano da 'na tavola e 'na sedia
pensanno che se deve da morì?
 
Nun è pe' fa' er fanatico romano;
però de fronte a 'sto campa' d'inedia,
mejo morì co' la forchetta in mano!
 
                                          Aldo Fabrizi 

sabato 7 luglio 2012

Il grillo e la formica

C'era un grillo in un campo di lino;
la formicuzza ne chiese un tantino.

Disse il grillo: - Che cosa ne vuoi fare?
- Calze e camice: mi voglio maritare.

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Disse il grillo: - Ti sposerò io.
La formicuzza: Son contenta anch'io.

Ma quando furon per darsi l'anello,
casca il grillo, e si spacca il cervello.

Eran le sette. Ero di là dal mare;
 si sentì dire che il grillo stava male.

EWrano le otto. Ero di là dal porto;
si sentì dire che il grillo era morto.

Eran le nove. Ero da Santa Chiara;
si sentì che il grillo era nella bara.

La formicuzza, dal gran dolore
piglia una zampa, e se la ficca in core.

Io, questa filastrocca la ricordavo solo a metà, più che altro ricordo il motivetto...Ma non ricordavo che fosse così crudele. Certo a noi bambini non ci raccontavano favole tanto delicate! Tutto un mangia mangia, ammazza ammazza... E forse per questo che sono cresciuta tanto preoccupata? :-)

giovedì 5 luglio 2012

O Maria Giulia....

Maria Giulia
di dove sei venuta?
Alza gli occhi al cielo!
Fai un salto!
Fanne un altro!
Fai la giravolta!
Falla un'altra volta!
Levati il cappelletto!
Fai la riverenza!
Fai la penitenza!
All'in giù, all'in su!
Dai un bacio a chi vuoi tu!

Questa l'avevo quasi dimenticata e poi l'altro giorno una signora anziana la cantava alla bisnipotina.....
Una luce ha squarciato le tenebre e me l'ha fatta ricordare.
Da bambina, in collegio, facevamo un gande girotondo e una bambina stava nel mezzo e doveva mimare le cose che le chiedevamo.... salto, giravolta, cappelletto, penitenza (una specie di riverenza) lo sguardo in alto e in basso e poi il bacio veniva dato ad una compagna scelta che la sostituiva al centro del girotondo.
Questa Maria Giulia non sono sicura che sia la medesima che è la patrona di Livorno (22 maggio come Santa Rita da Cascia), ma ho l'impressione che sia possibile.
Farò ricerche e vi saprò dire!

mercoledì 4 luglio 2012

E 1000!

Il mio è un blog giovane e ancora poco frequentato, ma oggi festeggio i miei primi 1000 visitatori.

                                              


GRAZIE!

Cetriolini sott'aceto al dragoncello




Qui nella mia zona, al mercato, non trovo mai i cetriolini piccoli come si trovano nei vasetti del supermercato, come mai?
Una mia amica invece li ha coltivati nell'orto e mi ha regalato un barattolo preparato da lei e mi ha dato la relativa e ricetta:

Ingredienti:
  • 1 kg di cetriolini di grandezza simile l'un l'altro.
  •  1 litro di aceto d'alcol
  • 4 scalogni, 10 rametti di dragoncello fresco (oppure essiccato)
  • 15 grani di pepe
  • 300 gr. di sale grosso
Si deve tagliare il picciolo dei cetriolini e sis trofinano con un canovaccio per privarli della peluria. In una ciotola si mettono tutti i cetriolini e si ricoprono di sale mescolandoli bene.
Dopo averli laciati riposare per una notte affinchè il sale abbia fatto perdere acqua ai nostri ortaggi. Scolare, asciugare e mettere i cetriolini in barattolo/i. Si aggiunge il dragoncello e gli altri aromi, poi l'aceto e si chiude i barattoli già sterilizzati che riporremo in un luogo fresco e buio per circa 6/8 settimane.
Con questa quantità lei ha preparato 4 barattoli, ma ovviamente si può metter tutto in un unico contenitore.

L'amica consiglia di provarli con i patè dei quali vado matta


martedì 3 luglio 2012

Dalie.....



Le dalie erano un cibo comune al tempo degli Atzechi, in Messico.
Furono importate dai conquistatores spagnoli e il gusto, amarognolo, per un certo tempo deviò l'attenzione rispetto alla sua bellezza.
E' un fiore ornamentale di facile coltivazione e dai sorprendenti colori.
Nella mia adolescenza, in montagna,  avevo trovato, in un luogo dimenticato, un vecchio mulino. In mezzo alla vegetazione e allo scorrere imperturbabile di un torrente, ogni anno andavo a "rubare" le dalie di nessuno.


Come mi piacerebbe ritrovare quel luogo!

La Volpe e l’Uva


Una volpe affamata vide dei grappoli d’uva che pendevano da un pergolato, e tentò di afferrarli. Ma non ci riuscì. "Robaccia acerba!" disse allora tra sé e sé; e se ne andò. Così, anche fra gli uomini, c’è chi, non riuscendo per incapacità a raggiungere il suo intento, ne dà la colpa alle circostanze.

Esopo, XXXII; Fedro, IV, 3.

lunedì 2 luglio 2012

Rosa Canina



La rosa canina deve il suo nome all'uso terapeutico che se ne faceva nell'antichità.


Si usava, infatti, per curare la rabbia e si preparavano frittate che contenevano 50-100 grammi delle radici gtattugiate.....

ll Santo Patrono e ..... il vino


Il santo Patrono?
Dipende! Ce ne sono fin troppi.
In ordine sparso:
San Zeno, esperto viticoltore è spesso rappresentato su etichette di vino DOC  veneto.
San Venceslao, duca di Boemia, oltre ad essere patrono di Boemia è anche protettore dei pigiatori d’uva.
Sant’Urbano è il protettore dei bottai.
Santa Elisabetta, regina del Portogallo poi fattasi clarissa, è invocata dagli enologi.
San Vincenzo Ferrer è il protettore dei campi, delle vigne e dei vignaioli.
San Barnaba viene invece invocato affinché non grandini.
San Martino di Tours è il patrono degli osti, del vino, dei bevitori, degli albergatori, dei vignaioli e dei vendemmiatori.
San Giovanni, protettore del succo d’uva/mosto.
San Luca, protettore del vino nuovo.
Per ultimo Noè, che ignoro che sia stato fatto santo ( ma probabilmente è una mia lacuna) ma che è il protettore degli ubriachi.

Pane, vino e zucchero


 I nostri nonni non disdegnavano di inventarsi dei dolcetti in periodi duri dove le dispense erano prive di tutte le risorse di abbondanza a cui siamo abituati.
Una fetta di pane bagnata con abbondante vino rosso e spolverizzata da zucchero era un ottimo dessert.

domenica 1 luglio 2012

Sette

Sette a letto,
sette sotto il letto;
sette a letto andiamo
e sette in casa rimaniamo.
Ragazzi, andate a letto!